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Incontro con Leopoldo Innocenti

ore 19.00

luogo: ENIT, Barckhausstraße 10, 60325 Frankfurt 

Presentazione del libro “Auf Wiedersehen Italia – in fuga verso il futuro” (Armando Ed., 2014)

Indirizzo di saluto: Maurizio Canfora, Console Generale d’Italia a Francoforte

Il libro raccoglie le interviste fatte dall’autore, giornalista Rai per molti anni, ad alcuni dei tantissimi giovani italiani che hanno deciso di trasferirsi in Germania per vedere realizzate le proprie ambizioni. Il risultato è un resoconto brillante che ci permette di cogliere alcuni aspetti significativi del nostro tempo. L‘intento dell‘autore non è solo quello di presentare i protagonisti di questo esodo ma, di riflesso, capire meglio le realtà dei due Paesi. Attraverso le parole di questi racconti che parlano di un altrove potremo capire meglio anche noi stessi.

Leopoldo Innocenti è giornalista professionista da oltre 35 anni. In pensione dal settembre del 2006. Ha collaborato con quotidiani italiani (Il Giorno) ed emittenti estere.
Assunto in Rai nel 1976 ha realizzato numerosi documentari televisivi ma, soprattutto, ha lavorato come inviato speciale del Giornale Radio Rai. Agli inizi della carriera si è dedicato ai grandi temi della realtà italiana seguendo in particolare le lotte operaie e studentesche, l’immigrazione, l’emarginazione, i problemi del sud e la lotta alla mafia .
Successivamente (anche per la conoscenza di lingue come inglese tedesco e francese) ha rivolto la sua attenzione ai fatti internazionali. Nel 1991 ha raccontato agli ascoltatori della radio, da Gerusalemme, la prima guerra del Golfo. Poi, è stato testimone dei principali avvenimenti di politica internazionale, tra questi i Balcani e la rivolta che portò alla deposizione del presidente iugoslavo Slobodan Milosevic nell’ottobre del 2000.
Nel 2001 Innocenti (tra i primi giornalisti a partire) ha seguito da Washington per diverse settimane i momenti immediatamente successivi all’attacco terroristico dell’11 settembre. E’ stato per oltre un mese a Peshawar (Pakistan) assieme a colleghi come Terzani e la Cutuli per raccontare le fasi che hanno portato alla caduta del regime dei Talebani. Ha soggiornato in Afghanistan a più riprese lavorando anche per il TG2. Ha seguito da Kabul le prime elezioni libere e ha dormito in tenda, a Herat, con i soldati italiani per descrivere la loro attività di sostegno alla popolazione locale. Fra il 2002 e il 2005 è stato testimone della guerra in Iraq con lunghe trasferte in Kuwait e a Bagdad prima e dopo la caduta di Saddam. Dalla capitale irachena ha raggiunto Nassiriya per seguire i difficili e dolorosi momenti successivi all’attacco suicida (novembre 2003) contro la base dei nostri carabinieri.
Ha terminato il rapporto di lavoro con la Rai proprio in Libano dove ha seguito per più di un mese a Tiro e a Beirut la crisi libanese e l’arrivo del contingente italiano nel sud del paese. E’ stato il primo giornalista italiano a intervistare, per la trasmissione “Zapping”, (Radio Uno) in un piccolo villaggio a circa mille chilometri da Lagos in Nigeria, Safia, la donna condannata a morte dalla legge islamica.
Nell’ottobre del 2006 gli è stato assegnato il Premio Russo come miglior inviato dell’anno per i suoi reportage radiofonici.